Di cose lette a Gennaio|Breve carrellata dei libri del mese

Un gennaio così pieno di belle novità editoriali non lo ricordavo da tempo o forse è solo l’età che avanza, ma questo è un discorso che affronteremo in separata sede.

Venendo alle cose belle e quindi ai libri il 2023 non poteva partire meglio e lo so che questo blog ormai viene aggiornato con la stessa costanza con cui mi riprometto di contare fino a dieci prima di parlare e litigare con qualcuno e cioè mai, ma proverò ad essere presente, se non per raccontare mese per mese i libri che mi hanno tenuta compagnia.

  • Gian Arturo FerrariStoria confidenziale dell’editoria italiana Marsilio

È il libro che gli amanti dei libri non possono non leggere, perché ha tutti gli elementi per stupire ed impressionare il lettore appassionato. L’autore parte dagli albori dell’editoria raccontando la nascita delle prime case editrici italiane, Mondadori e Rizzoli, prima e Einaudi e Feltrinelli dopo e dell’impronta dei loro fondatori senza la quale non sarebbero mai diventate le case editrici che conosciamo oggi, per fare poi una splendida panoramica di tutte le altre che pian piano sono nate e si sono affermate fino a diventare nomi di garanzia per noi lettori e non solo. L’editoria è fatta da uomini ed è di loro che l’autore racconta, di quelli che i libri li hanno fatti con passione e devozione e non risparmia i tanti dietro le quinte ignorati da noi lettori che spesso non facciamo caso a quanto lavoro ci sia dietro questi oggetti chiamati libri.

  • Lacy M. JohnsonIl corpo ricorda NN Editore

A raccontarsi è una donna sequestrata e violentata dall’uomo che credeva di amare e che quando è riuscita a scappare ha capito, anni dopo, che questa storia doveva essere raccontata. È una storia cruda, raccontata senza fronzoli, una donna che nero su bianco scrive che il suo ex fidanzato dopo averla perseguitata è riuscito a rinchiuderla nel suo seminterrato dove l’ha maltrattata e stuprata per giorni e che come obiettivo finale aveva quello di ucciderla se non fosse che lei è riuscita a sfuggire. Come si supera un trauma del genere? Forse non si supera mai del tutto, perché il corpo che ci portiamo dietro è il memorandum di quella violenza subita.

  • Ester ViolaVoltare pagina Einaudi

Si possono superare le pene d’amore con i libri? A sentire e a leggere Ester Viola si può. Tutte le storie d’amore che viviamo richiamano le grandi storie d’amore della letteratura e della narrativa, per cui se vi state struggendo pensando che a, il primo amore è irripetibile e nessuno dopo di lui sarà come lui e b, perché si innamorano tutti tranne io non dovete fare altro che rifugiarvi nel libro giusto per trovare la soluzione al problema che tanto vi affligge, perché è vero che l’amore è una faccenda complicata, ma i libri sono lì a nostro servizio per farci vedere attraverso i personaggi di carta situazioni che sulla nostra pelle possiamo evitare in modo da non commettere errori nella vita reale. E poi, c’è Ester Viola che parla di Domenico Starnone e del suo Lacci cos’altro dovrei aggiungere più?

  • Claudia PinieroElena lo sa Feltrinelli

Quando sua figlia Rita viene trovata morta impiccata nel campanile della chiesa Elena sa che non può trattarsi di suicidio, perché Elena sa che sua figlia Rita ha paura dei fulmini ed il giorno in cui è morta pioveva e mai e poi mai sarebbe uscita di casa. Il caso, invece, viene subito liquidato come suicidio e ad Elena non resta che trovare da sola le prove, se non fosse che Elena è malata di Parkinson e una normale azione per chiunque diventa quasi impossibile per lei. Non ho potuto di fare a meno di leggere questo romanzo con velocità grazie a una trama che subito cattura il lettore; la sofferenza dei movimenti di Elena sono raccontati in modo tale che quasi si sentono sulla pelle di chi legge e se non è bravura questa davvero non saprei.

  • Niccolò AmmanitiLa vita intima Einaudi

Maria Cristina Palma è una donna bellissima, ricchissima dalla vita perfetta. Basta un niente per rovinare tutto, tipo un video ricevuto sul cellulare da una sua vecchia conoscenza. Quel video farà crollare tutte le certezze di Maria Cristina e darà voce a tutte le paure e le ossessioni che non sapeva di avere. Il maestro è tornato con uno di quei libri che a gennaio potrebbero già ottenere l’etichetta di miglior libro dell’anno. Se vi dico che l’ho letto in un solo pomeriggio mi credete? Non avrei motivo di mentirvi. Il romanzo di Ammaniti è pura maestria, una maestria capace di rapire il lettore dalla prima all’ultima parola.

  • Daniele MencarelliFame d’aria Mondadori

Pietro e suo figlio Jacopo finiscono in un paesino sperduto in venerdì pomeriggio mentre sono in viaggio verso la Puglia. Un paesino di cento anime o poco più, dove tutto sembra essersi fermato in un tempo che non è il loro. Tocca aspettare fino al lunedì mattina e arrangiarsi in quella che un tempo era una pensione e che oggi è solo un bar gestito da Agata con l’aiuto di Gaia. Niente di così eclatante se non fosse che Jacopo è affetto da autismo nella sua forma più grave e Pietro è un uomo distrutto non più capace di amare quel figlio malato e diverso dagli altri che lo sta spingendo sempre di più sull’orlo di un baratro. Daniele Mencarelli ha proprio deciso di farci soffrire e distruggerci ad ogni suo libro. Questa storia è un calcio allo stomaco pagina dopo pagina, è trattenere le lacrime e il fiato e anche se ti scortica fino al profondo una volta finito sarai felice di non esserti privato di un libro del genere.  

Aggiornamenti di lettura (non) richiesti| Librini di agosto

In un articolo pubblicato su La Stampa dal titolo “Odio l’estate” Natalia Ginzburg scriveva: odio l’estate. Odio il mese d’agosto fino al giorno di ferragosto. Passato il ferragosto, mi sembra di uscire da un incubo. Mi sembra che tutto lentamente migliori per me.

Ringrazio la mia scrittrice del cuore per aver descritto alla perfezione il mio rapporto con la stagione più calda e adesso che il peggio sembra passato finalmente posso tornare a fare quello che faccio meglio: parlare di libri.

Se nel mese di luglio i libri portati a termine corrispondono al numero uno, non posso dire lo stesso di agosto che invece si è rivelato intenso, almeno per quanto riguarda i libri letti: sei. Non è il numero quello che mi interessa, ovviamente, ma dopo un periodo di torpore letterario sono contenta di aver ripreso con la mia buona e sana abitudine.

Ma quali sono stati i libri che mi hanno fatto compagnia durante queste due settimane di ferie? Iniziamo.

Matrimonio in cinque atti di Leath Hager Cohen (SUR) è il libro con cui ho aperto le danze e che ha tutti gli elementi che a me piacciono: famiglie numerose, tensioni che possono arrivare alle stelle. La famiglia Blumenthal è in fermento per il matrimonio della loro figlia maggiore Clem, matrimonio che si terrà per sua volontà nel giardino di casa. Cerimonia grandiosa e tanti ospiti in arrivo sono un binomio pericoloso che daranno il via a una commedia piena di gioia, divertimento, ma anche tantissimi imprevisti.

Le saghe e le storie familiari sono la mia comfort-zone letteraria come mi è capitato spesso di dire motivo per cui non potevo non recuperare alcuni librini che rientrano in questa categoria. I fiori di Monaco di Carolina Pobla (Garzanti) una saga familiare tratta da una storia vera ambientata nella Monaco del 1942, in piena seconda guerra mondiale. Ilse è da poco rimasta vedova e insieme ai sei figli decide di tornare a vivere nel paesino in cui è cresciuta, convinta di essere al riparo dagli orrori che la guerra sta seminando. Quando un bambino sbuca dal nulla e si presenta al villaggio lei non esita a prenderlo con sé, anche se sa che quel gesto potrebbe costare la vita a lei e la sicurezza dei suoi figli.

Spostandoci di poco al confine tra la Germania e la Polonia arriviamo a Breslavia nel 1926 nella famiglia Sadler de Il luogo dell’anima di Hanni Münzer (Editrice Nord). Laurenz è un compositore di successo, ma quando i fratelli muoiono è costretto a prendere le redini della fattoria di famiglia e così con sua moglie Annemarie torna nel villaggio dove è cresciuto. Non sarà semplice per lui adattarsi a quella vita da cui era volutamente fuggito, ma la vita richiede sacrifici e responsabilità anche quando verranno a bussare alla sua porta per richiamarlo nell’esercito e combattere quella insensata seconda guerra mondiale.

Per la terza saga familiare sono tornata in Italia con un libro che volevo leggere da tanto: Prima di noi di Giorgio Fontana (Sellerio). Inutile dire che la famiglia Sartori ha fatto breccia nel mio cuore diventando una delle mie famiglie narrative del cuore, ma così non poteva essere altrimenti. Quattro generazioni di Sartori raccontate dal 1917 al 2012; una storia che abbraccia i maggiori cambiamenti politici e storici del nostro Paese: impossibile non affezionarsi.

Lasciando le saghe famigliari da parte, agosto è stato anche La scorsa notte al Telegraph Club di Malinda Lo (Mondadori) una piacevole storia di scoperta e accettazione della propria identità sessuale in un periodo, il 1954, non semplice per poter affermare il proprio essere. Infine Le cattive di Camila Sosa Villada (SUR) la storia di Camila e del gruppo di trans diventato famiglia nel momento in cui ha capito che chi era non poteva essere accettato dalla sua di famiglia.

Guida all’acquisto Einaudi Edition (riveduta e corretta)

L’estate per noi lettori significa solo una cosa: promo. Ebbene sì, la stagione più calda dell’anno spinge le case editrici ad elargire promo libresche come se non ci fosse un domani e noi lettori come delle allodole cadiamo vittime del marketing di quei geni del male.

La mia casa editrice del cuore ha deciso per il secondo anno consecutivo che per tutto il mese di luglio e fino al 15 agosto acquistando due libri targati Einaudi vi fa portare a casa uno zainetto per niente male e chi sono io per non consigliarvi dei titoli? Da dire che se spulciate nel blog ci sono già vari post dedicati ai consigli di lettura made in Einaudi, ma siccome ho notato che li leggete sempre con piacere ho deciso di aggiornare un po’ la lista.

Carta, penna e iniziamo la lista con i libri degli autori pezzi di cuore.

Autori che non possono mancare nella vostra libreria.

Sally Rooney. L’autrice della mia generazione che rende oro tutto ciò che tocca. Che sia Parlarne tra amici che sia Persone normali o Dove sei, mondo bello (miglior libro di quest’anno senza dubbio) come scegliete, scegliete bene.

Domenico Starnone. Il più grande di tutti e su questo sono tutti d’accordo. Di questo autore vi consiglierei anche la lista della spesa, ma siccome non ha avuto ancora l’idea di pubblicarla direi di ripiegare sui suoi libri e quindi Lacci, Scherzetto e Confidenza, ma anche Via Gemito e le due ripubblicazioni in veste Einaudi di alcuni suoi precedenti romanzi e cioè Le false resurrezioni e La scuola.

Francesco Piccolo. L’uomo che mi ha fatto capire gli uomini. Uno su tutti La separazione del maschio, ma anche L’animale che mi porto dentro, mentre se volete qualcosa di poco impegnativo i suoi memorabili Momenti di trascurabile felicità (e infelicità).

Diego De Silva. È il creatore di uno dei personaggi più irresistibili della narrativa italiana, l’avvocato Vincenzo Malinconico; è una saga che non può mancare nella vostra libreria come non possono mancare altri titoli di questo autore. Tra i miei preferiti in assoluto La donna di scorta e Mancarsi.

Natalia Ginzburg. In questo mondo dovremmo parlare di più di Natalia e dei suoi libri. Potrei consigliarvi il suo titolo più conosciuto e cioè Lessico famigliare, ma vi dico di andare anche oltre, perché tutta la sua produzione merita di essere letta: i miei libri del cuore? Caro Michele e La strada che va in città.

Libri che non possono mancare nella vostra libreria.

Mentre scrivo questo post sono seduta strategicamente accanto alla mia libreria, in modo da non lasciarmi sfuggire nessun titolo. Al tempo stesso mi rendo conto che i titoli Einaudi che vorrei dirvi di acquistare sono talmente tanti che rischiamo di finire tra qualche giorno, quindi se ne salterò qualcuno vogliatemi bene lo stesso.

Sulla fiducia vi direi di prendere L’arminuta di Donatella Di Pietrantonio, Resto qui di Marco Balzano, Almarina di Valeria Parrella, Fedeltà di Marco Missiroli, La città dei vivi di Nicola Lagioia e La vita felice di Elena Varvello: sono i migliori titoli che la letteratura italiana ha conosciuto negli ultimi anni.

A questi aggiungerei L’animale femmina di Emanuela Canepa, Bianco è il colore del danno di Francesca Mannocchi, i due libri di Viola Ardone Il treno dei bambini e Oliva Denaro e i due di Ester Viola L’amore è eterno, finché non risponde e Gli spaiati e La libreria sulla collina di Alba Donati e La cucina inglese di Miss Eliza di Annabel Abbs sono due dei titoli che maggiormente di sono piaciuti in questi primi mesi del 2022.

Per chiudere, a random, un’altra sfilza di titoli. Le fedeltà invisibili di Delphine De Vigan, Il club degli uomini di Leonard Michaels, Nel cuore della notte di Marco Rossari, L’invenzione di noi due di Matteo Bussola, Donne difficili di Roxanne Gay, Trilogia della città di K di Agota Kristof e Così inizia il male di Javier Marias.

Per questi e altri consigli chiamatemi, rispondo anche dal fisso (e se volete regalarmi lo zainetto sappiate che lo accetto ben volentieri)

Pride Month: consiglini librosi tema pride e dove trovarli

Anche quest’anno non potevo esimermi dall’appuntamento dedicato al Pride Month. Se vivete nelle caverne e non ne avete mai sentito parlare direi che è giunta l’ora di uscire fuori e iniziare ad informarvi, perché anche se il Pride celebra e rivendica i diritti della comunità LGBTQ+ siamo tutti chiamati a fare la nostra parte in quanto i diritti riguardano tutti e non c’entrano razza, etnia, orientamento sessuale e orientamento politico.

Sul perché sia stato scelto il mese di giugno vi rimando all’approfondimento più dettagliato dell’anno scorso dedicato al Pride, ma in breve è stato scelto giugno, perché in questo mese nel 1969 ci furono i moti di Stonewell a New York che diedero il via al movimento che conosciamo oggi.

Come celebrare al meglio il Pride Month se non attraverso una serie di letture? Diamo spazio ai consigli librosi.

  • Ninna nanna delle mosche di Alessio Arena (Fandango).

Alessio Arena ci racconta un’emozionante storia di emigrazione nell’Italia degli anni venti del Novecento con due protagonisti capaci di farvi luccicare gli occhi in più di un’occasione. Berto e Gregorio, infatti, si amano, ma siamo in un momento storico in cui un amore del genere non è accettato, motivo per cui Gregorio è costretto a salire su una nave che lo porta in Cile a lavorare come minatore, ma in cuor suo non dimenticherà mai Berto, destinatario delle sue numerose lettere che per motivi assurdi non gli arrivano mai. Fino al giorno in cui lo raggiungono e gli fanno decidere di mettersi in viaggio alla ricerca del suo unico amore.

  • Le nostre imperfezioni di Luca Trapanese (Salani)

Altro libro, altra storia struggente quella che ci racconta Luca Trapanese. Livio incontra l’amore della sua vita durante il cammino di Santiago. Pietro è colui che gli fa prendere la consapevolezza della sua identità, identità che negli anni ha sempre cercato di reprimere a sé stesso e nascondere agli altri. L’amore, quello vero, dona il coraggio che certe volte manca, ma non sarà l’unica sfida che i due saranno costretti a superare.

  • Queer. Una storia per immagini di Meg-John Barker e Jules Scheele (Fandango)

In questo fumetto non-fiction, l’attivista-accademico Meg John Barker e la fumettista Julia Scheele illuminano le storie del pensiero queer e dell’azione LGBTQ+. Un libro lucido, divertente, dedicato alle e ai più giovani che, nonostante o grazie al suo formato leggero, riesce a fornire chiarezza sui tanti significati, a volte contraddittori e ancora in evoluzione del termine queer.

  • Ancora una fermata di Casey McQuiston (Mondadori)

Una commedia romantica queer piena di humor e riferimenti alla cultura pop; August Landry ha ventitré anni e ha trascorso gli ultimi cinque spostandosi da una città all’altra. Troverà la famiglia che aveva sempre desiderato nel gruppo di stravaganti coinquilini e finalmente troverà un posto che potrà chiamare casa.

  • La notte scorsa al Telegraph Club di Malinda Lo (Mondadori) in uscita il 21 giugno

Segue le vicende di Lily Hu e Kathleen Miller, sotto l’insegna al neon di un locale per lesbiche nella Chinatown del 1954; l’America del 1954, però, non è un luogo sicuro per due ragazze che si amano, soprattutto a Chinatown.

  • Heartstopper di Alice Oseman (Mondadori)

I quattro volumi del grapich novel del momento che racconta la storia dell’amicizia di Nick e Charlie che vivono compongono qualcosa di grande, che parla a tutti noi di amore, amicizia, lealtà così come dei momenti difficili della vita.

Il Maggio dei Libri 2022| Leggere per comprendere il passato: le saghe famigliari e il racconto storico

Le saghe famigliari sono la mia comfort-letteraria, i classici libri in cui mi rifugio quando cerco una lettura che so che difficilmente mi deluderà. I motivi della mia passione delle saghe famigliari sono molteplici, uno tra essi è il piacere di poter conoscere dei personaggi e vedere la propria evoluzione nel tempo. Un altro motivo è sicuramente il fatto di poter conoscere oltre alla storia della famiglia anche lo sfondo storico sociale e culturale del Paese in questione.

Se penso ai romanzi che più mi sono piaciuti negli ultimi anni, tutti hanno queste caratteristiche. Prendiamo ad esempio la Trilogia delle figlie del secolo di Carmen Korn (Fazi). Nei tre romanzi leggiamo la storia di queste quattro ragazze prima e donne poi sullo sfondo del Novecento in Germania, il secolo già di per sé complicato, nel Paese che probabilmente ha subito più evoluzioni di tutti: due guerre mondiali, l’ascesa di un partito totalitario, la divisione in due quando si pensava che tutto ormai era passato e la costruzione prima e l’abbattimento poi di un muro che è entrato nella storia.

Ed è proprio il Novecento ad essere il secolo che più ha fatto da sfondo nelle saghe dei libri che ho scelto per il filone Leggere per comprendere il passato legato al Maggio dei Libri di quest’anno che farò in collaborazione con la cartolibreria Il Girasole al paesello, perché come dicevo il Novecento è stato suo malgrado un secolo protagonista nel bene e nel male. Non solo le due guerre mondiali già citate, ma anche la rivoluzione russa, i regimi totalitari, la bomba atomica, la paura della guerra fredda e la grande depressione del ’29. Se giriamo la medaglia e decidiamo di guardare alle conquiste dei diritti civili il Novecento è stato il secolo delle madri dei desaparecidos in Plaza de Mayo nel 1977 a Buenos Aires, la fine della segregazione razziale nel 1964, il discorso di Martin Luther King nel 1963  davanti al Lincoln Memorial di Washington e i moti di Stonowall nel 1969 che hanno portato al riconoscimento dei diritti delle persone appartenenti alla comunità LGBT.

Tornando ai libri, il Novecento è stato raccontato e sviscerato in molteplici saghe famigliari e non solo. In Crescita selvaggia di Sheng Keyi (Fazi) e Nella terra dei peschi in fiore di Melissa Fu (Nord) seguiamo l’evoluzione della storia Cina nel momento in cui il suo millenario impero di sgretola, mentre in Quando le montagne cantano di Phan Que Mai Nguyen (Nord) è il Vietnam ad essere protagonista, un Paese diviso e segnato da carestie, guerre e rivoluzioni. E se ne La casa degli spiriti di Isabel Allende (Feltrinelli) le storie della tenuta delle Tre Marie si intrecciano con le violenze e gli orrori della guerra cilena che portò all’ascesa di Pinochet le due saghe made in Usa Furore e La valle dell’Eden di John Steinbeck (Bompiani) mettono in scena tutte le trasformazioni della società americana.

Storia, tanta storia. Sia quella che sembra più lontana da noi come il franchismo ne L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon (Mondadori), il nazismo in Storia di una ladra di libri Markus Zusak (Sperling & Kupfer) e ne Le assaggiatrici di Rosella Postorino (Feltrinelli), capace di svelare un lato di quel regime totalitario rimasto sconosciuto ai più per lungo tempo. E poi il salazarismo portoghese in Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi (Feltrinelli) la dittatura civile-militare dell’Argentina ne L’amore stregone di Roberto Arlt e di quella degli anni settanta in Uruguay raccontata in Piccolo grande Uruguay di Alicia Baladan, sia quella a noi più vicina come in Divorzio di velluto di Jana Karsaiova (Feltrinelli) nome che da riferimento alla separazione tra Repubblica Ceca e Slovacchia che portò alla costruzione di due Stati indipendenti e non più legati tra loro.

Dove sei, mondo bello| Sally Rooney

Siamo ai primi di marzo e per quanto mi riguarda possiamo chiudere le varie classifiche dei migliori libri di questo 2022, perché è chiaro che Sally Rooney e il suo terzo romanzo Dove sei, mondo bello (in libreria dall’8 marzo per Einaudi) vince a mani basse.


Sally Rooney è stata definita la voce della sua generazione, i famosi millennial, una generazione in cui spunto anche io e questo significa che finalmente posso leggere una scrittrice che mette nero su bianco le gioie e i dolori dell’esser trentenne oggi.


Dicevamo i millennial e in questo libro ce ne sono quattro: Alice, Felix, Eileen e Simon. La protagonista è Alice, una scrittrice affermata, vera e propria promessa dell’editoria mondiale tanto brava con i libri quanto negata con i rapporti umani. Alle spalle ha un esaurimento nervoso che l’ha portata ad isolarsi da tutto e da tutti e racimola appuntamenti su Tinder proprio per non rimanere sola. È proprio grazie a quella app di dating che incontra Felix che nella vita fa il magazziniere e che sulla carta è distante anni luce dal genere di uomini che frequenterebbe Alice, ma la genuinità e la schiettezza subito fanno colpo su di lei, tanto che dopo un appuntamento andato male non ci pensa due volte a portarlo con sé a Roma per un viaggio di lavoro.


Eileen, migliore amica di Alice, lavora come redattrice per una rivista letteraria: il lavoro dei sogni pagato pochi spiccioli che ti costringono a vivere in un appartamento con dei coinquilini che raramente si sopportano e che ti impediscono di sognare quella cosa chiamata indipendenza. Chiude il quartetto Simon, da sempre innamorato di Eileen che si accontenta di essere la sua spalla su cui piangere e di avere una relazione on-off perché è pur sempre una relazione.


Mentre le due relazioni procedono di pari passo a tenere legate le due migliori amiche è un fitto scambio di mail in cui Alice e Eileen analizzano i tempi che stiamo vivendo: religione, politica, analisi sociale e culturale, cambiamenti climatici e status sull’editoria contemporanea; nulla sfugge alle attente considerazioni delle due su quel mondo bello che in teoria c’è là fuori.


Non pensi che il problema del romanzo contemporaneo sia semplicemente il problema della vita contemporanea? Sono d’accordo che sembra volgare, decadente, persino epistemicamente violento, investire energie nelle banalità del sesso e dell’amicizia quando la civiltà umana sta per crollare. Ma allo stesso tempo, è quello che faccio ogni giorno.


Dove sei, mondo bello è senza dubbio il romanzo più completo di Sally Rooney, quello che certifica quella maturità che avevamo intravisto nei suoi due precedenti lavori Parlarne tra amici e Persone normali. Nessuno come Rooney riesce a descrivere l’incapacità di stare al mondo e di coltivare relazioni umane e nessuno come lei riesce a scrivere dannatamente bene di quella cosa che banalmente chiamiamo vita e che alla fine è il nostro tutto.

  • Titolo: Dove sei, mondo bello
  • Autrice: Sally Rooney
  • Casa Editrice: Einaudi
  • Data di pubblicazione: 8 marzo 2022

Il padrone di Jalna | Mazo de la Roche

Ci sono posti conosciuti solo attraverso le pagine dei libri di cui si ha fretta di tornarci e si ha nostalgia nel lasciarli: Jalna per me è uno di questi. La tenuta della famiglia Whiteoak è diventata libro dopo libro anche un po’ casa mia e i numerosi abitanti che la abitano li sento come parte della mia famiglia e come tale ad ogni libro c’è la gioia di averli ritrovati e la curiosità nel vedere come la loro vita stia procedendo.

L’amata capostipite Adeline l’abbiamo già salutata da un po’ e la figlia di Renny e Alayne che porta il suo nome sembra non far rimpiangere a nessuno l’amata madre e nonna: la piccola ha preso tutto il carattere impertinente di quella bisnonna di cui porta il nome.

C’è qualcosa di diverso nell’aria di Jalna, i problemi economici e le conseguenti ristrettezze sembrano preoccupare alcuni membri della famiglia così come preoccupano le condizioni della tenuta. Un tempo rifletteva la bellezza e la ricchezza della famiglia, adesso, invece, è un susseguirsi di problemi la cui soluzione sembra sempre lontana. Non per Renny che mai e poi mai ammetterebbe che Jalna ha bisogno di migliorie; per lui Jalna è perfetta così com’è, un po’ come il suo matrimonio che ai suoi occhi è perfetto e le sofferenze della moglie sembrano non toccarlo minimamente.

Se da un lato c’è chi soffre, dall’altro c’è chi scopre per la prima volta l’amore, come il piccolo Wakefield che piccolo non lo è più ed è pronto a lasciarsi andare alle prime esperienze. Come Eden ha ereditato la passione per la poesia, anche se sa che non sarà quella la sua strada, visto che di artisti in famiglia ce ne sono già troppi, come Finch, diventato ormai un pianista che tiene concerti in tutto il mondo e che spera di trovare anche lui l’amore come lo hanno trovato i fratelli.

Dicevamo di Jalna e dei suoi problemi che sembrano sempre troppi, come quello delle querce secolari che l’amministrazione vuole far abbattere per allargare la strada; sarà questo il movente che metterà d’accordo tutta la famiglia: quelle querce fanno parte della storia della famiglia Whiteoak e niente e nessuno potrà abbatterle e tutti sono pronti a fare la loro parte per proteggere la memoria di Jalna.

Mazo de la Roche ha messo su una famiglia irresistibile: numerosa, caotica e affascinante. Libro dopo libro non possiamo fare a meno dei Whiteoak e questo quarto capitolo Il padrone di Jalna in uscita oggi per Fazi si legge come sempre con vivo interesse. Le emozioni sono tante e confesso che questa volta trattenerle non è stato facile e a qualche pagina la lacrimuccia era lì, pronta per scendere. Posso dire che questa famiglia che ho appena lasciato già mi manca e che non vedo l’ora di tornare a Jalna?

  • Titolo: Il padrone di Jalna
  • Autrice: Mazo de la Roche
  • Casa editrice: Fazi
  • Data di pubblicazione: 3 Marzo 2022

Booklist| Dei libri letti a gennaio

Ultimo giorno di questo lungo, lunghissimo gennaio e torno qui per scribacchiare un po’ sulle letture che mi hanno tenuto compagnia in queste prime quattro settimane dell’anno.

Giudizio complessivo? Positivo, sia per quantità che per qualità.  

Il mio anno di letture si è aperto con Amare una volta di Davide Mosca, Salani, un libro che avevo messo da parte per questione di tempo e di concentrazione (poca in entrambi i casi) e che sono stata felicissima di riprendere. Mosca con il suo libro ci porta nelle Langhe poco dopo la seconda guerra mondiale e ci fa fare conoscenza con la famiglia Costamagna. I Costamagna erano tra le famiglie più ricche e rispettate fino a poco tempo prima che la loro fortuna si esaurisse pian piano con l’irrompere della guerra. Virginia, l’ultima della famiglia e la più determinata e riportare il cognome all’antico splendore, si deve costantemente scontrare con la mentalità che la vorrebbe relegata a un ruolo marginale. Quando incontra uno sconosciuto, ex partigiano amico di suo fratello deceduto in guerra, la sua vita viene stravolta e quello sarà solo l’inizio di una serie di cose destinate a cambiarla per sempre.

Da un libro comfort-zone a un libro che per molti anni mi sono rifiutata di leggere. Rifiutata, sia chiaro, non per partito preso, ma perché semplicemente non ne sentivo l’esigenza, fino a quando è stato il libro a chiamare me. L’isola di Arturo di Elsa Morante (in una splendida edizione targata Einaudi) mi ha trascinato in quel di Procida, facendomene innamorare sempre di più pagina dopo pagina: il libro giusto al momento giusto.

La cucina inglese di Miss Eliza di Annabels Abbs, Einaudi, era tra le prime nuove uscite dell’anno che più attendevo, complice una copertina che mi ha subito stregata. Vero e proprio libro-coccola (Nuvole D’inchiostro) racconta la storia di Miss Eliza che dopo l’ennesimo rifiuto alla pubblicazione del suo libro di poesie si decide a scrivere un libro di ricette visto che è quello che si aspettano da una donna. La provocazione dell’editore diventa per lei una vera e propria sfida che è determinata a vincere anche e soprattutto grazie all’aiuto della giovanissima Ann, una diciassettenne con una famiglia disastrata alle spalle che entra in casa di Eliza pensando di ritrovarsi a fare la sguattera e invece diventa il suo aiuto cuoco.

Di Anna Karenina ne ho parlato fin troppo, qui un resoconto semiserio, per cui non mi soffermerò più di tanto ed eccoci arrivare a due letture inerenti alla giornata della memoria. Il grapich novel del Diario Anne Frank pubblicato da Einaudi, e Se solo il mio cuore fosse pietra di Titti Marrone, Feltrinelli, in cui l’autrice riporta alla luce una pagina di storia recente in cui Anna Freud e Alice Goldberger nella villa a messa a disposizione da sir Benjamin Drage hanno creato uno spazio sicuro per i bambini sopravvissuti ai campi di sterminio. Con l’aiuto di professionisti hanno cercato di ridare quel briciolo di infanzia perduta ai piccoli scampati all’orrore con la speranza di ricostruire la loro vita e dargli una direzione diversa da quella che tragicamente avrebbe potuto prendere.

Ultimo per cronologia e non per importanza, Morsi di Marco Peano, Bompiani, altro libro di un autore da cui da anni chiedevo una nuova storia.  Non è il libro che mi aspettavo di leggere e proprio per questo motivo la mia meraviglia è stata doppia. La storia è potente e lascia a bocca aperta in più di un’occasione, ma questo libro non può essere liquidato in poche parole, appena avrò trovato quelle giuste tornerò a parlarvene.