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- Titolo: Storia umana della matematica
- Autrice: Chiara Valerio
- Editore: Einaudi
- Data di pubblicazione: 6 Settembre 2016
Se la letteratura nasce quando qualcuno urla al lupo e il lupo non c’è, e la fisica comincia quando qualcuno capisce come accendere il fuoco strofinando le pietre, quando nasce la matematica? La matematica nasce perché gli essere umani sono impazienti, hanno bisogno di segnare il tempo, un prima e un dopo.
Parto da una cosa non proprio scontata: a me piace la matematica. Dico che non è scontata perché in tutti gli anni scolastici non ho mai trovato nessuno che affermasse che la matematica gli piacesse. La matematica è da sempre vista come la nemica, è la materia che si fa giusto perché c’è. Non ha il fascino di una lezione di arte, l’interesse della filosofia e della letteratura. La matematica è considerata fredda e distante con tutti quei numeri e quelle formule che si fanno meccanicamente senza comprendere effettivamente il significato. Di solito il professore ci illustrava il procedimento che aveva portato alla formula ma ci ha sempre detto tranquilli non dovete studiarlo o saperlo, l’importante è la formula, quindi figuratevi se uno si azzardava a fare qualche compito extra.
Personalmente la matematica l’ho sempre trovata affascinante. Tutto è spinto dalla logica e dal ragionamento, niente spazio alle opinioni personali. Se 2+2 fa 4 non posso arrivare io e dire non so oggi mi sento che 2+2 fa 6.
A dispetto della freddezza con cui siamo soliti definire la matematica, la Valerio in questo libro ci fa capire invece che non lo è, anzi, la matematica è la materia che più di ogni altra spinge all’immaginazione. Abbiamo perso ore delle nostre giornate a fare calcoli per stabilire aria e perimetro di triangoli, rettangoli e ogni poligono esistente senza mai considerare che quelle figure bidimensionali non esistono in natura, perché prive della terza dimensione quale lo spessore, e quindi siamo noi a ricrearle nella nostra testa. L’uomo ha inventato i numeri per dare forma al tempo, ma anche il tempo è un concetto astratto e inafferrabile. Se pensiamo che Sant’Agostino aveva definito il tempo come la somma del passato, presente e futuro con il passato che non è più, il futuro che non è ancora e il presente che è un futuro in attesa di diventare passato. Attraverso i numeri siamo in grado di stabilire un prima e un dopo e ci siamo affidati alla matematica per dare forma a ciò che forma non ha.
Storia umana della matematica è un’antologia contenente la storia di sei matematici rivoluzionari che hanno dato con il loro studio contributi fondamentali alla matematica. Matematici come Farkas e Janos Bolyai, Norbert Wiener considerato il padre della cibernetica moderna e l’italiano Mauro Picone. Il tutto ben alternato con il rapporto personale che l’autrice ha avuto con la materia e non poteva quindi non concludere con un capitolo a lei dedicato.
E’ questo esercizio d’immaginazione che ci fa e ci fa rimanere umani e quindi, in fondo, poco importa che tutto quello di cui Euclide parla non esista, se siamo qui.