Un ragazzo normale| Lorenzo Marone

un ragazzo normale

Il 23 settembre del 1985 Giancarlo Siani venne ucciso da due assassini sotto casa sua. Le sue inchieste giornalistiche che si occupavano principalmente di camorra fecero di lui un personaggio scomodo da eliminare quanto prima. Giancarlo aveva da pochi giorni compiuto 26 anni. Era un ragazzo, un giornalista e cosa fondamentale era un ragazzo normale. 

Normale… quante volte usiamo questo termine, quante volte lo usiamo per descrivere noi stessi o altre persone. Mimì ad esempio è un ragazzo normale, fissato con la scienza, amante dei libri e delle storie e soprattutto ossessionato con i supereroi. La famiglia di Mimì? Normale anche quella. Papà portinaio di uno stabile tra il Vomero e l’Arenella, mamma segretaria di un avvocato, sua sorella Beatrice e due nonni che vivevano tutti insieme appassionatamente (per non dire uno addosso all’altro) in un bilocale.

Le giornate di Mimì trascorrevano normalmente come quelle della maggior parte dei bambini di quegli anni, siamo negli anni ottanta la tecnologia è ben lontana dall’invadere e stravolgere la nostra vita. A dire il vero Mimì era un po’ diverso rispetto ai suoi coetanei a cui bastava un pallone e con la fantasia ergevano campetti di calcio dove immaginarsi goleador. Mimì giocava a calcio più per far contento il suo inseparabile amico Sasà, ma avrebbe preferito di gran lunga disquisire di scienza, fare esperimenti, leggere. La sua passione sfrenata per la lettura l’aveva portato ad esprimersi come un vocabolario e le conoscenze acquisite gli facevano spiegare le cose meglio delle enciclopedie.

Per questo motivo sua sorella lo prendeva costantemente in giro, per sua madre invece era la luce dei suoi occhi e motivo di vanto per tutte le altre donne del quartiere; suo padre si limitava ad alzare gli occhi al cielo e a non capire la maggior parte delle cose che uscivano dalla bocca del figlio.

La cosa che però era diventata fissazione per Mimì era la ricerca di un supereroe e lo trova un giorno in un ragazzo che vive nel suo palazzo e che scopre essere un giornalista. Uno che racconta storie, storie pericolose tra l’altro, non può che essere un eroe. Deciso: Giancarlo Siani sarebbe diventato il suo eroe.

Tra Mimì e Giancarlo piano piano si costruirà un rapporto d’amicizia delicato, fatto di poche frasi ma di quelle significative che ti cambiano e restano scolpite nel cuore. In quel ragazzo Mimì vedrà il supereroe che aveva sempre cercato anche se Giancarlo gli aveva sempre ripetuto che i poteri non esistono e i supereroi neanche. La lettura, i libri, quelli i super-poteri a noi accessibili, quelli che hanno la forza di cambiare le persone e perché no, salvare il mondo.

Un ragazzo normale è la storia di una famiglia normale tipica di quegli anni che magari aveva mancanze dal punto di vista culturale ma aveva ben chiari i valori in cui credere ed educare i figli. Mimi era il solo componente a non rispecchiarsi in quella mediocrità, in quel rassegnarsi del padre a non tentare mai qualcosa che potesse migliorargli la vita o in quella superficialità della sorella Beatrice troppo presa dall’apparire e dai suoi primi amori. Non che Mimì fosse perfetto con quell’aria da saccente che emergeva involontariamente e con il suo sentirsi superiore grazie alle conoscenze acquisite, ma non ci vuole molto a capire che tutta quella sete di conoscenza nasceva dalle sue insicurezze. E poi la figura di Giancarlo Siani che entra nella storia quasi in punta di piedi e resta al margine anche se poi la sua uccisione piomberà nella vita del piccolo Mimì diventando l’evento che porterà fine alla sua infanzia.

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Lorenzo Marone dedica questo romanzo a Giancarlo Siani, ma non aspettatevi una sua biografia o un resoconto dei suoi ultimi giorni: è un romanzo con Siani, non su Siani. In un periodo in cui i modelli negativi sono diventati esempi per i ragazzi l’urgenza e la necessità di mostrare le facce positive di Napoli ha portato l’autore a fare questa scelta. Nel presentare il romanzo Marone ha usato un’espressione che mi ha colpito molto: racconto la Napoli grigia. Il grigio è il colore intermedio tra il bianco e il nero. Il bianco potrebbe rappresentare la Napoli da cartolina, quella della pizza, del Vesuvio e del golfo più bello per molti e la nera è quella di Gomorra, della criminalità, delle baby gang che prendono sempre troppo spazio nella cronaca. Nel mezzo il grigio, la Napoli di tutti i giorni che mescola bellezza e bruttezza, positività e negatività, malviventi ed eroi e soprattutto la Napoli fatta di persone normali che ogni giorno lottano per fare in modo che ad emergere sia la Napoli di cui andare più fieri.

  • Titolo: Un ragazzo normale
  • Autore: Lorenzo Marone
  • Editore: Feltrinelli
  • Data di pubblicazione: 22 Febbraio 2018

Incontro al PAN con Lorenzo Marone

Grazie a Feltrinelli Editore ho potuto partecipare a un incontro riservato ai blogger dove ho potuto confrontarmi con altri lettori sul romanzo e soprattutto sentirne parlare direttamente dall’autore. Lorenzo Marone ha raccontato quindi della genesi del romanzo, della sua intenzione di inserire Giancarlo Siani nella storia, Siani che ha definito una delle facce buone di Napoli. Nel parlarne non l’ha mai indicato come eroe ma semplicemente come un ragazzo normale. Oltre alla figura di Siani che seppur importante non è centrale, Lorenzo ha confidato di essersi sentito un po’ Mimì durante la sua adolescenza e il suo amore per i libri ha voluto farlo trasparire proprio attraverso il suo protagonista. Il romanzo infatti è una bella elegia ai libri e alla passione per la lettura, importante quanto fondamentale per la crescita e non solo. Per chiudere, altro elemento essenziale del romanzo è Napoli; l’autore ha confessato che non riuscirebbe mai a vedere i personaggi dei suoi romanzi lontano dalla sua Napoli, senza il dialetto utilizzato o senza la saggezza tipica dei napoletani.

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