Dall’ombra| Juan José Millás

dall'ombra

Era iniziato tutto a causa di un fermacravatta che Damiàn ruba un giorno in un mercatino d’antiquariato. Trovava irresistibile che la bancarella fosse del tutto incustodita e che sul fermacravatta ci fossero incise le iniziali S.O. Quello che non aveva calcolato era che qualcuno avesse potuto vederlo, cosa che accadde e che lo costrinse a nascondersi in un armadio. Armadio che a fine giornata venne venduto e consegnato a casa dell’acquirente. Una persona normale e di buon senso a questo punto avrebbe fatto una sola cosa sensata: scappare alla prima occasione. Damiàn invece decise non solo di restare per la notte, ma di trasferirsi del tutto in quella casa.

L’armadio che era stata la fonte di salvezza al mercatino diventa la sua nuova dimora e il suo nuovo punto di vista sul mondo, un mondo circoscritto alle uniche tre persone che vivevano in quella casa: Lucia, Fede e la loro figlia adolescente Maria. Damiàn diventa per loro una sorte di angelo custode, anzi un maggiordomo fantasma come inizierà lui a definirsi. Quando i tre al mattino escono di casa per far fronte ai loro impegni quotidiani fatti di lavoro, scuola e vita, Damiàn esce dal suo nascondiglio per riordinare casa e cucinare, facendo in modo che i lavori domestici gravino di meno su Lucia. Lucia, appassionata di storie paranormali, è la sola ad intuire una presenza all’interno della casa a cui attribuisce le faccende domestiche e stabilisce con lui una sorta di relazione.

Di Damiàn si potrebbe dire che è un uomo affetto da schizofrenia o da qualche altro disturbo della personalità. Era un uomo cresciuto in una famiglia che aveva sempre preferito la sorella adottiva e le cui uniche attenzioni gli erano rivolte dalla domestica. Damiàn era un uomo che aveva rifiutato la realtà in cui viveva ricreandosene una alternativa nella sua mente in cui lui era la superstar assoluta. Aveva appositamente creato un personaggio, il giornalista Sergio O’Kane che lo aveva reso protagonista indiscusso del suo talk-show. Tra Damiàn e Sergio c’era in atto un’infinita intervista con Damiàn che raccontava ogni singolo evento della sua giornata e con un pubblico che andava in visibilio ad ogni sua singola affermazione.

Quando Damiàn inizia ad integrarsi alla routine a casa di Lucia, inizia pian piano a rifiutare O’Kane ed essere consapevole che è un personaggio da lui creato e che in quanto tale poteva cessare d’esistere in qualsiasi momento avrebbe voluto. Il suo tempo Damiàn preferiva ormai impiegarlo meno nelle interviste e più negli aiuti a Lucia. Capisce che il suo matrimonio è infelice e vorrebbe aiutare la figlia della coppia che soffre di disturbi alimentari.

Dall’ombra è un libro claustrofobico, liberatorio, ma anche ironico, intenso e assurdo. Una storia specchio dei tempi in cui viviamo in cui tutti vogliono mostrarsi a tutti e dove dietro questa ossessione narcisistica si nascondono paure, insicurezze e solitudini. Juan José Millas è uno degli scrittori spagnoli contemporanei maggiormente apprezzati; è stato un piacere conoscerlo attraverso questo libro e sarà un impegno approfondirlo con altre sue letture.

    • Titolo: Dall’ombra
    • Autore: Juan José Millas
    • Editore: Einaudi
    • Data di pubblicazione: 20 Giugno 2017

7 pensieri su “Dall’ombra| Juan José Millás

  1. Bluebellsweet

    Ciao, scusa se scrivo qui, ma non riesco a commentare nel tuo ultimo post sull’episodio in libreria ^^
    “Beh, capisco la tua stizza in un momento come quello, direi che è proprio compito della commessa aiutare i clienti, che tu conosca o meno il titolo, comunque è tuo compito rendere soddisfatto il cliente o almenocercare di farlo. Questa comunque non è gente che lavora tanto per lavorare, è gente che non ha rispetto. Perchè non tutti hanno la fortuna di lavorare nel settore che preferisocno e ci sta che sia stata assunta in una libreria non essendo una lettrice magari, ma la cordialità e la professionalità non la si dovrebbe dimenticare di certo a casa! 😉

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    1. Francesca Ottobre

      Credo che tu abbia colto il punto. È stata una mancanza di rispetto nei miei confronti rivolgersi a me con quel tono acido. Il cliente ha sempre ragione si dice, giusto? Specie se io a te mi sono rivolta con calma e cortesia non dovevi tu permetterti di essere scortese e trattarmi con sufficienza. Io darei non so cosa per lavorare in una libreria e poi chi ha la possibilità di farlo manco è soddisfatto.

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      1. Bluebellsweet

        Lo capisco. A me è successa una cosa simile e mi ha dato molto fastidio per o stesso motivo che hai appena detto. Anch’io darei non so cosa per lavorare inuna libreria e poi mi ritrovo commesse che se ne vanno nello stanzino a parlare a telefono e tu aspetti che loro finiscano la chiacchierata per potergli chiedere qualcosa o pagare.

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      2. Francesca Ottobre

        Questo episodio però mi ha insegnato che se dovesse capitarmi di nuovo non mi farò scrupoli a segnalare la cosa al proprio superiore. Come si dice: buona sì, fessa no.

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      3. Bluebellsweet

        Certo, questa cosa l’ho pensata anch’io, se mi dovesse capitare nuovamente segnalerò anch’io 😕 c’è gente che ha voglia di lavorare, e poi ad avere lo stipendio ci sono i menefreghisti e chi non capisce che fortuna abbia ad avere un posto di lavoro 😕

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